Libro del mese - Gennaio 2020




Il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa fecero il loro ingresso nel campo di concentramento di Auschwitz liberandone i prigionieri e mostrando al mondo i prodotti del progetto di dominio e sterminio nazista, le infrastrutture che lo resero possibile e le persone che ne furono vittime.

In vista di questo giorno simbolico in cui annualmente si racconta e celebra la memoria dell’Olocausto, il nostro libro del mese problematizza il tema della Shoah attraverso quattro immagini potenti: le celebri fotografie scattate e occultate da alcuni internati (membri del Sonderkommando) durante le fasi più drammatiche della soluzione finale.

Si tratta di documenti unici, forme di resistenza ed espressione di una volontà di raccontare le atrocità naziste, di comunicare con l’esterno del campo e con le generazioni future.
Dalla camera a gas al crematorio, fino allo scavo delle fosse comuni, a partire da questi drammatiche immagini si discute la possibilità e la necessità della testimonianza, le dinamiche storiche ed estetiche legate alla realizzazione e al tentativo di diffusione delle foto clandestine tramite la resistenza polacca, il contributo da esse apportato alla comprensione e trasmissione di una memoria così atroce.

Images in spite of all. Four photographs from Auschwitz è, infatti, un testo che desidera collaborare con la descrizione storica attraverso la valorizzazione delle testimonianze fotografiche; le uniche forse in grado di trasmettere porzioni di memoria e realtà dell’eccidio in spite of all, malgrado tutto.

Perché se Auschwitz è per eccellenza il luogo dell’inimmaginabile, dell’impensabile e dell’indicibile, ecco allora che la fotografia si configura come “frammento di verità” laddove il Pensiero stesso ha fallito.

Disponibile al prestito in biblioteca.



                                                                       


Commenti